Edward e la Battaglia di Sluys – 24 giugno, 1340

Sotto un turbinio di nuvoloni grigi, un forte vento da sudovest sollevava schizzi spumosi dalla cresta delle onde, che andavano a flagellare la ferita di Edward ogni volta che la prua della nave sprofondava.

E’ il 24 giugno, 1340, e sua maestà Edoardo III, re d’Inghilterra, è ferito. E’ stato un colpo di balestra, sparato da un mercenario genovese, durante la prima grande carica delle navi inglesi contro la linea di navi difensiva francese che bloccava l’ingresso a Sluys, uno dei porti mercantili fondamentali per gli interessi economici e bellici degli inglesi.

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Il porto di Sluys nel 1587

«Se almeno Vostra Maestà facesse la grazia di restare seduto!» esclamò il cerusico, esasperato.
«No! I miei uomini devono vedermi ritto, tutti quanti. Devono sapere che sono qui, in piedi, pronto a combattere.» 

Così inizia Edward. Il mistero del re di Auramala: con la più grande vittoria navale inglese prima dell’Armada spagnola e prima della Battaglia di Trafalgar. Infatti, già il 24 giugno 1340 si può dire Britain rules the waves – “la Gran Bretagna regna sulle onde”, uno degli slogan patriotici preferiti degli inglesi attraverso i secoli (quell’orgoglio nazionale che oggi ha portato al #Brexit era già ai massimi livelli con Edoardo III).

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La grande vittoria inglese alla battaglia di Sluys
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Moneta d’oro coniata da Edward III per celebrare la Battaglia di Sluys. Un’impressione di questa moneta è sulla copertina di Edward. Il mistero del re di Auramala

Eppure, in realtà la più grande potenza navale dell’epoca è la flotta genovese. E infatti, una forte contingente delle loro galee si è schierata a inizio giornata a fianco dei difensori francesi.

Le galee comandate da Egidio Boccanegra e dai suoi capitani avevano libertà di manovra, a vela o a remi. La loro forza erano l’agilità e la rapidità, nonostante l’imponente stazza.  Se quelle temibili imbarcazioni si fossero scontrate con le lente, impacciate cocche di Edward, ci sarebbe stata una strage di inglesi e la vittoria francese sarebbe stata certa. 

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Genoa, galee visibili nel porto

Ma, nel romanzo, entro mezzogiorno, le imbarcazioni mercenarie genovesi disertano i loro ‘alleati’ francesi. Perché?

Come ha fatto il giovane re Edward III, sempre a corto di denaro, a riunire la sua grande flotta, e ad assicurarsi questo tradimento?

E’ molto semplice: contrattando debiti enormi con e grandi famiglie bancarie di Firenze, i Bardi e i Peruzzi. Debiti equivalenti a molte volte l’intero PIL d’Inghilterra all’epoca. Ma, si sa, i banchieri non cedono mai un mutuo senza una garanzia. Quale garanzia poteva mai offrire Edward III ai banchieri fiorentini, così sicura da convincerli a trasferire l’equivalente di miliardi di euro nelle casse della Corona d’Inghilterra?

E se quella garanzia fosse… un uomo?

 

Edward. Il mistero del re di Auramala è un romanzo storico basato sulla ricerca contenuta in questo blog, e precedenti ricerche effettuate dagli storici britannici Ian Mortimer e Kathryn Warner, che ringrazio di cuore per il loro prezioso aiuto.